[:it]Si alza il sipario su Bankitalia[:]

[:it]

L’ex dirigente di banca fa luce sulla grande truffa del sistema di vigilanza

Riflettori puntati sul sistema di vigilanza di Banca d’Italia; mentre le crisi bancarie italiane vengono a galla, la pressione intorno a Palazzo Koch cresce sempre di più.

L’articolo 5 del Testo Unico Bancario attribuisce alla Banca d’Italia poteri di vigilanza nei confronti delle banche; poteri finalizzati “alla sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, alla stabilità complessiva, all’efficienza e alla competitività del sistema finanziario nonché all’osservanza delle disposizioni in materia creditizia”.

Questo è ciò che dice la norma; ma cosa dicono i fatti?

Monte dei Paschi di Siena: era il 2008 quando l’allora governatore di Bankitalia , Mario Draghi, autorizzò l’acquisto di Banca Antonveneta da parte di Monte Dei Paschi Di Siena. Un “affare” costato a MPS ben 19 miliardi, a fronte dei 7  preventivati. Antonveneta aveva, infatti, un debito di quasi 8 miliardi con gli olandesi di Abn Amro, che MPS dovette saldare. Fu l’inizio della fine. Eppure Bankitalia sapeva; sapeva ma non ne tenne conto.

Banca Promos: nel 2016 Bankitalia avviò una lunga attività di ispezione nei confronti della banca partenopea Promos la quale aveva appena finanziato la Hold and Fly SRL all’acquisto del 22 % della 4KA, azienda aeronautica napoletana. Nulla di strano se non fosse per il fatto che la Hold and Fly ha un capitale di appena 10 000 euro, mentre il prezzo della 4KA è di ben 1 720 000 euro; senza contare che al momento della richiesta del finanziamento, la Hold and Fly era ancora inattiva. Eppure, al termine dei lavori di ispezione, nel Giugno 2017, nessuna irregolarità è stata riscontrata da Bankitalia.

E ancora: Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara; cambia il nome ma il copione si ripete.

Molti dei danni si sarebbero potuti evitare, se solo chi avrebbe dovuto controllare l’avesse fatto. Di questo parla a chiare lettere Vincenzo Imperatore, ex dirigente di banca pentito, e Ugo Biggeri, fondatore di Banca Etica, nel libro Sacco Bancario. “C’è un fatto oggettivo”, dichiara Imperatore in un’intervista: “l’inefficienza degli organi di vigilanza, non solo Bankitalia ma anche Consob, è evidente e conclamata“. Ecco alcune crepe nel sistema di vigilanza denunciate nel libro.

Piano di risanamento: è un’autocertificazione con cui ogni anno le banche dichiarano il loro stato di salute. Nulla di più formale: Bankitalia chiede come va, la banca risponde. Nessun accertamento, nessun controllo; un semplice modulo da compilare, dietro al quale Bankitalia può coprirsi le spalle in caso di default.

Indice NSFR ( Net Stable Funding Ratio): è il coefficiente netto di finanziamento stabile, dato dal rapporto tra l’ammontare dei soldi disponibili e quelli impiegati in prestiti e investimenti. Il requisito è che tale rapporto sia > del 100%, cioè che il numeratore sia maggiore del denominatore. Questo è ciò che impongono Basilea 3 e la BCE a tutte le banche. L’indice NSFR dovrebbe rappresentare un indicatore della solidità e del rischio di fallimento di ciascuna banca. È un indice, quindi, che potrebbe essere molto utile al risparmiatore per comprendere a chi sarebbe meglio affidare i propri risparmi. Così dovrebbe essere, perlomeno. E invece si tratta di una spia truccata alla fonte. La stessa BCE e, indirettamente lo Stato e Bankitalia, con una norma applicativa contenuta dentro la stessa normativa, hanno pensato a un escamotage che vanificherà il carattere apparentemente vincolante dell’indice. Cosa c’ è dietro?  “Il debito pubblico è detenuto prevalentemente dalle banche; quindi o le banche si liberano del debito vendendo subito i titoli di stato, e lo stato crolla, o si crea della fuffa”, commenta Imperatore. La realtà, quindi, è che lo Stato non può permettersi di correre il rischio che le banche vendano i Titoli di Stato per mettere in regola il loro NSFR. Da qui la necessità di trovare un modo per aggirare quei parametri che loro stessi hanno imposto . Ecco, così, servita un’altra formale regola su cui sarà inutile che Bankitalia eserciti il suo controllo.

I risultati di anni di negligenza, sotterfugi ed elusione? Una generale sfiducia da parte degli italiani nei confronti di un sistema bancario che continua a perdere credibilità.[:]