[:it]Il galateo del Dinner Party[:]
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Il decalogo del perfetto padrone di casa
Il Dinner Party è una moda americana ormai da anni approdata nel nostro Paese. Ecco alcune regole di bon ton per essere un impeccabile padrone di casa.
Del buon cibo, un ottimo vino, conversazioni piacevoli: sono questi gli ingredienti principali per rendere unico un Dinner Party. Ma c’è molto altro che il padrone di casa può fare per contribuire alla riuscita della serata. In un articolo di Laura Rysman, il New York Times dà consigli dettagliati su ogni fase del Party.
DUE SETTIMANE PRIMA DELLA CENA
Pensa al numero di persone che intendi invitare, tenendo conto degli spazi che hai a disposizione. Ricorda: a tavola ogni ospite ha bisogno di almeno 60 centimetri per cenare tranquillamente. Se non ci sono, meglio una cena in piedi o un buffet.
Non fare una lista degli invitati troppo omogenea che includa solo colleghi di lavoro o amici d’infanzia: si rischierebbe di passare una noiosa serata a parlare delle solite cose. Molto meglio mescolare: giovani e anziani, colleghi e amici della palestra o del corso di fotografia. Nina Yashar, nota gallerista di design milanese, alle sue cene ama invitare due vecchi amici e due nuovi amici: “tutto diventa più interessante”, afferma.
Manda gli inviti: quelli su carta ormai non si usano quasi più, meglio telefonate o e-mail. Facili e rapidi anche gli inviti online, su siti come Evite o Yahoo! Upcoming. I nomi degli invitati sono visibili a tutti, e nessuno ti chiederà: “Chi altro c’è?”.
LA SERA DELLA CENA
Crea un’atmosfera che rispecchi la tua personalità e che metta gli ospiti a proprio agio. Spegni alcune lampade, accendi qualche candela, apparecchia la tavola con sobrietà ed eleganza. Scegli un centrotavola di fiori freschi ma non troppo profumati e, soprattutto, non così grande da togliere la visuale ai commensali.
Scegli un menu che tenga conto di eventuali allergie o intolleranze degli ospiti. Meglio preparare qualcosa che sia pronto prima dell’arrivo degli invitati e che non costringa a passare buona parte del tempo in cucina. Porta a tavola del buon vino.
E’ il padrone di casa ad aprire la porta agli ospiti e ad occuparsi dell’ accoglienza. Prendi personalmente i loro cappotti e sistemali dove non possano sgualcirsi o essere di intralcio alla serata.
Presenta tra di loro tutti gli invitati che non si conoscono; non limitarti a dire i loro nomi: menzionare un aneddoto, un interesse o un dettaglio di ciascun ospite è un buon modo per rompere il ghiaccio e far partire la conversazione. Prima di mettersi a tavola è buona norma offrire un drink.
A tavola Accompagna gli ospiti a tavola, indicando i posti prima alle signore, per ordine di anzianità e importanza, e successivamente agli uomini. La regola vuole che i padroni di casa si siedano ai due capotavola, che l’invitata più anziana o “più importante” si sieda a destra del padrone di casa e quello più anziano o “più importante” a destra della padrona di casa.
Metti da parte il cellulare e guida la conversazione in modo tale che tutti gli invitati siano coinvolti. Non permettere che qualcuno monopolizzi la serata con i suoi racconti. Se la conversazione sembra arrivata a un punto morto, tira fuori un dettaglio interessante di uno degli ospiti: un viaggio recente, un nuovo entusiasmante lavoro o un evento significativo della sua vita. Evita gli argomenti che potrebbero suscitare polemiche e le domanda troppo personali.
Jeremiah Tower, celebre chef californiano, infine, consiglia ai padroni di casa di mostrarsi rilassati e a proprio agio. “Se sei teso, tutti gli altri saranno tesi”, dice. “Il soufflé è crollato? Bene, copri con della crema, infilalo nel forno e chiamalo gratin della nonna”.[:]