[:it]Consulente finanziario o robot advisor?[:]

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Il 70% degli italiani continua a preferire il contatto umano

La digitalizzazione non sostituirà il contatto umano: i risultati della ricerca di Gfk per Axa investment managers, confermano che gli italiani preferiscono affidare i loro risparmi a un consulente finanziario

Tecnologia sì, ma non senza consulente finanziario. È quanto emerge dal sondaggio condotto da Axa investment managers in tema di risparmio e pianificazione del futuro: i robot advisor non convincono gli italiani, che, quando si tratta di investimenti, continuano a preferire il contatto umano che solo un consulente finanziario può dare.

La gestione e consulenza finanziaria tramite algoritmi è un mercato ormai in rapidissima crescita e sta interessando sempre di più anche i colossi finanziari internazionali. Ma come si muovono questi “alieni” programmati per la consulenza finanziaria? E perché i risparmiatori italiani preferiscono il contatto umano ai robot?

Il robot advisor è un algoritmo che, sulla base di informazioni fornite dall’investitore quali età, reddito, spese mensili, propensione al rischio, elabora le proposte di investimento più adeguate per il cliente. Per avvalersi della consulenza di un robot bastano pochi click: ci si iscrive sul sito web della società, si inseriscono i dati patrimoniali, personali e di investimento, l’algoritmo li elabora e offre il portafoglio di investimento che meglio risponde alle esigenze dell’investitore.

Ma tutto ciò non convince gli italiani per i quali, si sa, la parola d’ordine è prudenza. È per questo che il 70% degli investitori in Italia fa ancora affidamento sulla consulenza finanziaria personale, anche se il 38% la utilizza in parallelo alla ricerca indipendente.

Per gli investitori italiani infatti è fondamentale un approccio dinamico e personale alla gestione del portafoglio, che solo un consulente in carne ed ossa, esperto e preparato, capace di comprendere fino in fondo le reali esigenze del risparmiatore, può dare.

Gli italiani considerano lo sviluppo di nuovi strumenti tecnologici come un utile mezzo per monitorare facilmente i propri investimenti, per scegliere la migliore soluzione tra le tante offerte dal mercato, o per consentire un facile accesso online ai propri prodotti finanziari su smartphone o tablet. Tradotto in cifre, il 30% degli intervistati considera l’accesso attraverso app e device mobili un modo facile per monitorare come stanno andando gli investimenti, il 21% lo vede come un modo per controllare l’andamento dei propri prodotti e un altro 21% vorrebbe utilizzare gli questi strumenti come simulatori di rendimenti futuri.

Un modello ibrido, dunque, che vede convivere l’uomo e il robot, sembra oggi la soluzione che funziona.

Pietro Martorella, Amministratore Delegato AXA IM Italia commenta: “è incoraggiante vedere che un gran numero di persone si rivolge alla consulenza finanziaria e che le giovani generazioni sono le più propense a farlo. La consulenza finanziaria quindi non andrà in pensione, anzi, il numero di persone che useranno un consulente dovrebbe aumentare. E quei consulenti finanziari che riusciranno a unire la propria competenza con l’offerta di strumenti tecnologici che rispondano alle esigenze dei clienti, si troveranno probabilmente su una corsia preferenziale”.

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