Tutti a bordo!

Il catamarano è diventata da qualche anno un’ottima soluzione per chi ama fare le vacanze in barca, nel Mediterraneo e non solo.

Questa imbarcazione, infatti, è considerata molto stabile e più spaziosa rispetto alle barche a vela monoscafo. Mezzo molto versatile perché adatto ai professionisti e ai principianti, con diversi layout disponibili: a vela o a motore, configurazioni più spartane si alternano a metrature più confortevoli.

Preferiti dalle famiglie, il catamarano appartiene alla categoria dei multiscafo, proprio perché formato da due scafi collegati da una struttura chiamata ponte. Ma come sono nati i catamarani con cui andiamo in vacanza oggi?

“Kattu maram”, tradotto letteralmente, significa “legni legati assieme”. L’etimologia proviene dall’Oceano Indiano e trae le sue origini dalle imbarcazioni utilizzate dalle popolazioni del Paravas, un’aristocratica comunità di pescatori posta nel litorale sud di Tamil (India). L’origine del nome però è doppia: popolazioni del Pacifico hanno utilizzato fin dalla notte dei tempi un analogo tipo di imbarcazione, la “proa”. Nei dialetti melanesiani questo nome definisce una barca formata da una canoa a remi con una vela ausiliaria, dove viene ospitato l’equipaggio ed il carico, e uno scafo più piccolo, ovvero un bilanciere, dotato di galleggiante per garantire stabilità di forma e con possibilità praticamente nulla di carico.

Le prime proa furono avvistate nel 1521 nell’Arcipelago delle Marianne, durante la spedizione di Magellano, e la loro storia prosegue con il primo catamarano sportivo e moderno, ideato e costruito nel 1876 da Nathael Herreshoff, storico yacht designer e architetto navale (i suoi yacht hanno vinto ben sei edizioni dell’America’s Cup), chiamato Amaryllis.

Nel 1955 il primo catamarano da crociera, Alii Kai, attraversò il Pacifico dalle Hawaii alla California.

Raggiunta una certa velocità, così come succede ad un aeroplano con l’aria, la forza perpendicolare alla direzione di moto spinge verso l’alto il corpo dell’imbarcazione e ne permette l’innalzamento durante la navigazione. In sostanza, il foil immerso in acqua si comporta come un’ala fa nell’aria.

Mentre per una barca vela da 13 metri in traversata si prevede una media di 100-120 miglia al giorno, su un catamarano di uguali dimensioni la media sale a 180-200 miglia al giorno grazie agli 8 nodi di velocità di crociera.

È appena “sbarcato” in Italia il catamarano Aquila 36 sport, un fuori tutto di 10,96 metri che può essere immatricolato come natante. Viene commercializzato in Italia da FC-Yacht, azienda del gruppo Free Charter di Cagliari che propone una completa gamma di catamarani a motore da 28′ a 70′.

Disponibile con parabrezza sportivo, parabrezza completo sull’hardtop o plancia del timone completamente chiusa con aria condizionata (opzione pacchetto cruiser), l’Aquila 36 Sport può adattarsi alla maggior parte delle condizioni.

Omologato per accogliere fino a 26 persone, il layout sottocoperta dispone di due cabine indipendenti con letto matrimoniale a prua e bagno dedicato a poppavia, oltre a un’ampia dotazione di armadi e gavoni. Pur offrendo le comodità di un grande yacht, è disponibile una versione dell’Aquila 36 Sport che integra caratteristiche chiave per la pesca e le immersioni. Un facile accesso all’acqua è garantito da una scala da immersione. Tutti a bordo!