Florovivaismo: un’eccellenza del Made in Italy
Cibo italiano, moda italiana, design italiano, l’elenco delle eccellenze che rendono famoso il Bel Paese in tutto il mondo potrebbe essere ulteriormente declinato. Un elenco che comprende anche il florovivaismo, anche se non tutti gli italiani lo sanno. Eppure l’Italia vanta un assortimento produttivo unico che spazia dai fiori recisi alle piante da appartamento, a quelle da giardino e per grandi parchi, oltre agli agrumi ornamentali in vaso di terracotta, olivi di tutte le varietà e piante mediterranee di ogni tipo. Un patrimonio assai apprezzato all’estero, tanto che l’export del florovivaismo italiano vale 1 miliardo di euro l’anno con Paesi destinazione come Olanda, Germania, Regno Unito, Francia, Austria, Medio Oriente e Europa dell’Est. La domanda dall’estero si concentra maggiormente su piante medio-grandi riprodotte e coltivate in Italia, piante sempreverdi, piante a forma, arbusti ornamentali, rose, piante da frutto. Ci sono Paesi europei che hanno una produzione anche maggiore dell’Italia, ma ristretta a pochi settori: l’Olanda, per esempio, è forte nella produzione di fiori recisi, piante in vaso, bulbi, piante annuali e perenni; la Germania produce soprattutto vivai e piante da giardino. L’assortimento italiano è invece più variegato.
In Italia sono operative 13.363 imprese florovivaistiche, diffuse a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale: le principali aree a fiori sono localizzate in Liguria, Toscana, Campania, Puglia e Sicilia; quelle a piante in vaso in Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana e Sicilia; le piante ornamentali da esterno in Toscana, Lombardia, Veneto, Marche, Lazio, Sicilia. Come per i settori industriali e artigianali, questi distretti sono caratterizzati da forti relazioni con altri settori produttivi (commerciali, di servizi e industriali) e quelle interne al comparto, nonché i rapporti con il tessuto sociale e con la cultura delle aree d’insediamento.
Il distretto florovivaistico più importante, ben conosciuto in Italia e in Europa, è quello di Pistoia. Qui si producono fiori recisi, piante in vaso, arbusti da giardino, alberature di latifoglie e conifere. Si aggiungano le produzioni tipiche che traggono la loro origine nella tradizione delle fattorie rinascimentali toscane, come la coltivazione in vaso di agrumi e di altre specie esotiche o l’antica arte topiaria che consente di ottenere piante dalle forme più varie per l’arredo dei giardini classici.
Un altro distretto è quello Pontino, in provincia di Latina, specializzato nella produzione di piante mediterranee. Tra Mantova e Cremona opera il distretto di Canneto sull’Oglio, conosciuto in tutta Europa per la produzione di alberature, dove si coltivano alberature con assortimenti che vanno dalle piante ornamentali da giardino, a esemplari di conifere sempre verdi o a foglia caduca (larici, metasequoie, ginkgo biloba ed altri) dalle naturali forme piramidali, fastigiate o allargate e striscianti, oppure le latifoglie come gli aceri, le betulle, i platani e i frassini che, con opportuni interventi di potatura ed educazione tramite tutori in bambù, assumono i profili più diversi, conici, arrotondati, piangenti o “a candelabro”. C’è poi distretto del lago Maggiore specializzato nella produzione di acidofile (azalee, rododendri e camelie). In Sicilia il florovivaismo è nato come fenomeno di riconversione colturale o di diversificazione produttiva d’aree agricole già utilizzate a frutteto, o ad ortaggi, più che come coltivazione specializzata. Un esempio di riconversione di successo, è quello che ha interessato il versante tirrenico in provincia di Messina: molti vivai hanno abbandonato la riproduzione d’agrumi per impianto, per passare a quella dell’arancio ornamentale. Sulla costiera jonica, da Acireale a Calatabiano in provincia di Catania, le piante ornamentali hanno preso il posto dei limoni e degli aranci da frutto. A Saonara, in provincia di Padova, si trova uno dei distretti più antichi d’Italia con produzioni che vanno dalle piante ornamentali da giardino, alle alberature, alle piante per il paesaggismo estensivo e la forestazione.
Terminiamo questa breve carrellata col distretto di Grottammare, a poca distanza da San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, dove è diffusa la coltivazione delle piante mediterranee e a clima sub-tropicale come i palmizi. Qui lavorano un centinaio di aziende dedite al vivaismo ornamentale, e alcune delle più importanti aziende di Pistoia hanno una filiale di produzione in questa zona.