Ricordi in orbita
Affidare un messaggio al mare attraverso una bottiglia? Romantico, sì. Ma superato. Da oggi i nostri ricordi più preziosi possono essere spediti nello spazio, ruotare intorno al pianeta, proprio lì…tra le stelle! È il progetto, già attivo, di una start-up tutta italiana: Upmosphere. Una foto, una lettera, la medaglietta di un animale domestico, un gioiello: pezzi di vita che di solito finiscono in un cassetto, a testimonianza di un ricordo che non si vuole dimenticare, potranno viaggiare a 500 km da noi, in orbita. Ciò che conta è che l’oggetto da spedire pesi più di 20 grammi e che sia di un materiale inerte. Il piccolo scrigno che contiene il ricordo è una scatolina realizzata col legno degli alberi abbattuti in Trentino dalla tempesta Vaia, personalizzabile con incisioni. A trovare uno spazio in orbita per l’oggetto ci pensa D-Orbit, azienda che opera nel progetto in qualità di carrier, una sorta di rideshare (o di Blablacar): “ci si infila dove è rimasto posto e peso da sfruttare, che viene riempito con i ricordi. Il servizio base per spedire fino a 20 grammi, giusto giusto per due fedi nuziali, costa 10mila dollari più iva compreso il servizio di tracciamento con la nostra applicazione”, spiega Giovanni Sammarco, presidente di Rest in Space, che aggiunge: “Grazie alla nostra applicazione (il cliente) riceverà un messaggio ogni volta che il satellite si troverà sopra l’orizzonte, con l’indicazione di dove guardare. Per esempio ‘guarda verso la Luna’ e saprà che quell’oggetto si trova a passare proprio lì”. Una volta terminata la missione, che rimarrà attiva per un massimo di 5-7 anni, verrà pianificato il rientro del satellite e la sua distruzione attraverso l’atmosfera per non lasciare detriti orbitanti. E così il ricordo spedito nello spazio brucerà precipitando verso il suolo. I più fortunati potrebbero vederlo trasformarsi in una stella cadente.