Settembre. I Buoni propositi sono utili?
Perdere peso, fare esercizio fisico, smettere di fumare, organizzarsi meglio, godersi di più la vita, imparare qualcosa di nuovo: settembre è il mese dei buoni propositi e ogni anno circa il 40% degli adulti fissa almeno un obiettivo di cambiamento. Per più della metà delle persone questi obiettivi restano solo sulla carta, pronti a ricomparire come nuovi l’anno successivo. Ma allora, formulare buoni propositi serve davvero a qualcosa? Sì. Chi fissa degli obiettivi da raggiungere ha 10 volte più probabilità di successo rispetto a chi non ci prova neanche con il pensiero. La prova che i buoni propositi sono utili, viene da uno studio condotto dall’Università di Scranton (Usa) che ha seguito per sei mesi due gruppi di persone: un gruppo di persone con buoni propositi, e un altro senza alcun obiettivo specifico per il nuovo anno. Dopo sei mesi, il 46% delle persone che aveva preso la decisione di migliorare un aspetto della sua vita stava ancora lavorando per perseguire i suoi obiettivi, mentre solo il 4% di chi si limitava a desiderare di migliorare aveva realmente cambiato qualcosa. Spazio ai nuovi propositi, quindi, con qualche strategia per renderli vincenti.
CONDIVIDI L’OBIETTIVO Non necessariamente su Facebook o su Instagram, ma il fatto di condividere i tuoi propositi con chi ti sta accanto ti aiuterà a restare concentrato sul loro raggiungimento. “Il supporto emotivo di chi ci vuol bene aiuta la motivazione”, spiega Angelica Moè, docente di Psicologia della motivazione e delle emozioni all’Università di Padova.
NON STRAFARE La forza di volontà è una risorsa limitata: se la stiamo esercitando in un’area della vita, per esempio in un obiettivo di crescita lavorativa, non è il momento adatto per metterla alla prova su altri fronti,
per esempio iniziando una dieta ferrea.
SII REALISTA Non si può passare in un anno dalla taglia 56 alla 42, né trovare l’anima gemella e avere quattro figli. Porsi mete impossibili significa rischiare di cadere in quella che Janet Polivy, psicologa dell’Università di Toronto, ha definito “sindrome della falsa speranza”: un circolo vizioso di propositi, fallimenti e nuovi sforzi, che non conducono al successo.
FAI UN PROGRAMMA Non basta dire “farò più sport”, meglio iscriversi a un corso in palestra, con giorni e orari definiti. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Psychology, programmarsi nei dettagli moltiplica per 10 le probabilità di essere ancora concentrati su quell’obiettivo sei mesi più tardi.