Documenti: quali archiviare e per quanto tempo
Guida alla conservazione di ricevute e documenti.
Ci sono documenti da conservare per tutta la vita, e documenti da custodire soltanto per pochi mesi. Archiviare in modo corretto bollette, dichiarazioni dei redditi, scontrini e documenti fiscali, è l’unico modo per contrastare eventuali richieste indebite per importi già onorati. Ecco quali documenti e quali ricevute è importante conservare.
Dichiarazione dei redditi. Va conservata, con la relativa documentazione, per 5 anni. Nel caso in cui si sarebbe dovuta presentare la dichiarazione e per qualche motive non lo si è fatto, il fisco estende fino a sette anni la possibilità di effettuare controlli sui documenti.
Bollette: le bollette di acqua, luce, gas e telefono vanno tenute per 5 anni dalla scadenza. Per luce e gas, la prescrizione dei controlli si riduce a 2 anni in caso di rilevanti ritardi nella fatturazione per colpa del fornitore.
Scontrini: il periodo di conservazione degli scontrini degli acquisti varia a seconda dell’utilizzo che se ne deve fare. Nel caso di scontrini che valgano come garanzia del prodotto che è stato acquistato, il periodo di conservazione è pari a due anni o più se è stata sottoscritta una garanzia di maggiore durata; se invece tali scontrini si riferiscono ad acquisti di medicinali e sono stati utilizzati ai fini di detrazioni fiscali, il periodo di conservazione si estende fino ai cinque anni.
Bollo auto. Le Regioni hanno la facoltà di fare accertamenti fino a 3 anni da quello in cui è stato fatto o doveva essere fatto il versamento.
Documenti relativi al mutuo. Le ricevute di pagamento vanno conservate per 5 anni dalla scadenza della singola rata. Trascorso questo periodo, la banca non può più contestare un eventuale mancato pagamento di una rata.
Atti notarili, rogiti, atti di matrimonio, atti di separazione o divorzio, attestati, diplomi. Si tratta di documenti da conservare per sempre: in considerazione della loro importanza, è utile conservare anche alcune copie dell’originale