Il Fattore 1%: nuove abitudini per cambiare vita
Cambiare abitudini può cambiarci la vita: grandi rivoluzioni a partire da micro cambiamenti della routine
«Siamo quello che facciamo abitualmente», sosteneva Aristotele. È una verità scomoda e poco poetica, ma assolutamente reale: ciò che siamo oggi è il risultato delle abitudini adottate negli ultimi 5 anni; tra cinque anni saremo il risultato delle abitudini che decidiamo di intraprendere a partire da oggi.
Questo non è di per sé un male, a patto che il vivere secondo le proprie abitudini sia in armonia con il proprio progetto di vita. Se desideri un cambiamento, invece, devi scegliere oggi ciò che fare o non fare: ogni scelta fatta oggi, è un voto a favore o a sfavore della persona che vorrai diventare.
Si tratta di abitudini, e non di motivazioni. La motivazione è quella spinta che ci fa alzare alle 5 di mattina e andare a correre, per una settimana. La stessa motivazione, ci porterà a posporre la sveglia fino alle 7.40 la settimana successiva. La motivazione è una benzina che si consuma in fretta e si esaurisce presto. I cambiamenti sono faticosi e non si reggono sul fuoco di paglia di un entusiasmo iniziale.
L’unico motivo per cui non smetteremo di compiere una attività, sia che si tratti di alzarsi presto, sia che si tratti di mangiare sano o di passare meno tempo sui social, si chiama abitudine.
Ma cambiare vita, acquisendo nuove abitudini, richiede tempo. Pensare di poter compiere una rivoluzione completa in un lampo non è realistico. Cambiare, migliorare, porsi degli obiettivi richiede piccole scelte e gesti, operazioni, abitudini che vanno portati avanti nel tempo. Bisogna intaccare la routine un poco alla volta, non a picconate. Sono i piccoli passi che, sommati uno all’altro, portano al risultato finale.
Nel suo libro “Fattore 1%, Piccoli cambiamenti per grandi risultati”, lo psicologo Luca Mazzucchelli parla di grandi rivoluzioni a partire da micro cambiamenti delle abitudini.
“Come un seme ha bisogno di tempo e cure per dare vita a una pianta, anche i risultati che vogliamo ottenere necessitano, soprattutto inizialmente, di tutta la nostra perseveranza, per compiere quel fatidico 1% che, giorno dopo giorno darà i suoi frutti. All’inizio non vedremo granché, e la tentazione a smettere può essere tanta. Ma solo avendo fiducia e impegnandoci, credendo in quello che oggi non c’è potremo domani fare il nostro raccolto”.
È la legge di Pareto, nota anche come la legge 80/20: l’80% dei nostri risultati deriva dal 20% dei nostri sforzi. Basta un piccolo aggiustamento della quotidianità per ottenere grandi cambiamenti.
Quello che facciamo attraverso la logica 1% è introdurre in un sistema un nuovo apprendimento. Tale apprendimento, attraverso l’esercizio e la ripetizione, diverrà poi acquisizione. Le acquisizioni mantenute nel tempo diventano abitudini. Un’abitudine così acquisita tenderà ad essere resistente al cambiamento, cioè a mantenersi nel tempo.
Tra le tante strategie che suggerisce Mazzucchelli, c’è quella di minimizzare il cambiamento: scomporre un’operazione in compiti più piccoli e partire dalla più piccola cosa che appartiene alla stessa in modo che sia quasi impossibile dire no o procrastinare. Sarà quel microscopico cambiamento che permetterà di fare il primo passo verso la realizzazione dei propri obiettivi.
Mazzucchelli conclude con un’ultima raccomandazione: “per far fiorire splendidamente un giardino dobbiamo anche avere il coraggio di credere in quello che in quello che oggi non c’è”, dobbiamo avere fiducia nei nostri desideri, senza troppa fretta.