[:it]Banche: saranno risarciti i risparmiatori truffati[:]

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Un miliardo e mezzo di “fondo rimborsi” per chi ha perso i propri investimenti

Utilizzare i conti dormienti per creare un “Fondo rimborsi” da 1,5 miliardi: è questa la proposta del governo per rimediare a quanto fatto dalle banche alle migliaia di risparmiatori italiani che hanno perso tutto. Chi potrà beneficiarne?

Arriva la nota di aggiornamento al Def e si riapre il dibattito sulla scena politica. Divisi tra l’aumento del debito e il via alle riforme promesse, Lega e M5s tirano diritti verso la meta. Ed ecco che arriva il primo provvedimento concreto a favore di chi ha perso i propri investimenti nella crisi bancaria: un miliardo e mezzo di “fondo rimborsi” per far fronte ai risarcimenti necessari. La copertura c’è e arriva dal Fondo dei conti dormienti, creato nel 2008 e custodito al Ministero dell’Economia. Il fondo avrebbe al momento una disponibilità superiore al miliardo e aumenta ogni anno di circa 100 milioni. I conti da cui attinge sono “dormienti”, cioè sono fermi da almeno 10 anni e vengono gestiti dalla Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, che si occupa anche dell’eventuale restituzione ai leggittimi proprietari che potrebbero farne richiesta. Chi potrà accedere ai rimborsi?

Le regole di accesso al Fondo di rimborso sono già state fornite e sul sito istituzionale è apparsa la procedura per la richiesta di ristoro da parte dei risparmiatori danneggiati. Il provvedimento riguarderà:

  • gli istituti bancari posti in risoluzione a fine 2015: Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti;
  • le banche poste in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017: Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, le quali emettevano titoli anche tramite Banca Nuova e Banca Apulia.

Unico requisito di accesso, l’aver presentato ricorso all’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) e aver ottenuto, entro il 30 novembre 2018 una sentenza a proprio favore. In base alla legge Milleproroghe entrata in vigore lo scorso 22 settembre, il ristoro sarà pari al 30% del danno liquidato dall’Arbitro finanziario, con un tetto massimo di 100 mila euro.

“A brevissimo ci saranno i primi pagamenti, stiamo lavorando perché ci siano più soluzioni, l’arbitrato Consob e anche un’altra procedura che garantisca i pagamenti in maniera veloce. Cercheremo di studiare una modifica dell’attuale fondo in modo che il 30% possa essere considerato un acconto, lasciando aperta la possibilità di recuperare le somme successivamente in altro modo” ha spiegato Massimo Bitonci, sottosegretario all’Economia, leghista, ex sindaco di Padova. Fino ad ora i risarcimenti sono stati solo 800 e aumenta il pressing delle associazioni dei risparmiatori perchè si possano avere pagamenti rapidi.[:]