Pet economy, un mercato che non conosce crisi

Lanciato un ETF che investe nel settore

Coccolati e amati come parenti stretti, gli animali domestici sono al centro di un sistema economico milionario che esplode in rete e crea nuove professioni

Cibi speciali, collari griffati, cucce di lusso. Ma anche cat, dog e perfino rabbit sitter. La pet economy è il business globale che ruota attorno agli animali domestici e alle loro esigenze: cibo, salute e lifestyle. Un giro d’affari che raggiungerà i 203 miliardi di dollari nel mondo entro il 2025.

Secondo il rapporto Assalco-Zoomark 2018, soltanto in Italia gli animali domestici sono più di 60 milioni, di cui metà vive sotto la superficie dell’acqua (30 milioni di pesci), un quarto vola (o volerebbe: 13 milioni di uccelli) e l’altro quarto si divide ancora a metà tra gatti (7,5 milioni) e cani (7). Un mercato che ci vede al primo posto tra i Paesi europei per numero di pets in rapporto alla popolazione: in totale sono 50,3 pets ogni 100 abitanti.

Il solo cibo per pets ha messo in moto un giro d’affari di 2,051 milioni di euro nel 2017, con un tasso di crescita del +3.8%. Gli alimenti per gatti da soli valgono più di un miliardo mentre quelli per cani pesano 969 milioni. Tutti i principali segmenti (umido, secco, snack & treat) hanno registrato una crescita a valore. In evidenza gli snack funzionali e fuoripasto (per l’igiene orale o i “premi”) in crescita del +7% a valore.

Per quanto riguarda il mercato degli accessori (prodotti per l’igiene, giochi, guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari,) nel 2017 sono stati fatturati circa 72 milioni di euro. In particolare, il segmento dei prodotti per l’igiene (shampoo, spazzole, deodoranti) è cresciuto del 15%.

Il mercato è in tale espansione che di recente negli Usa la società d’investimento ProShare ha lanciato un ETF, chiamato Pet Care e composto da 20 titoli collegati al settore della pet economy. Anche Allianz Global Investors ha creato il suo fondo a tema chiamato Allianz Pet and Animal Wellbeing.

Gianmarco Ferrari, presidente di Assalco, è soddisfatto: “In termini complessivi, il mercato del pet care conferma i trend positivi registrati negli ultimi anni. Un andamento che va di pari passo con la sempre maggiore cura e attenzione che gli italiani riservano ai propri pets”.