Il successo? Dipende da me!

Vince chi sa rischiare

L’atteggiamento mentale di chi pensa: “non posso influenzare ciò che mi circonda”, è deleterio nel lavoro e nella vita. Ecco come combatterlo.

L’ attività in cui stai investendo va male? “C’è la crisi”.  Non riesci a cambiare lavoro? “Le aziende non assumono”. Non hai buoni rapporti con il tuo capo? “Lui non ci capisce niente”. Qualsiasi sia il problema, la colpa non è tua, ma di ciò che accade in torno a te.

Se nel corso del tuo ultimo colloquio di lavoro ti sei lasciato sfuggire alcune di queste frasi, sappi che il tuo profilo è stato presto delineato: schema mentale rientrante nel pattern: “non posso influenzare ciò che mi circonda”. Fai parte del gruppo di persone che vede la propria vita regolata da variabili indipendenti e incontrollabili, e che per questo si pone in modo passivo verso le sfide e le opportunità che il mondo offre.

Ciascuno di noi ha percezioni diverse rispetto alla propria capacità di influenzare ciò che lo circonda. Mentre alcuni pensano “Non dipende da me il problema, non dipende da me la soluzione”, altri pensano “Anche se il problema non dipende da me, la soluzione dipende da me”.

Il nostro corretto posizionamento all’interno del continuum «dipende da me/non dipende da me» è fondamentale. Non solo per la nostra riuscita nel mondo del lavoro, ma nei confronti della vita in senso pieno, la quale non premia i meri esecutori, ma chi sa sperimentare nuove soluzioni, chi opera per produrre un impatto di cambiamento sugli altri. Detto in una parola, premia gli intraprendenti.

Trasformare il “Non c’erano le condizioni per lavorare bene” in un “Ho sbagliato”; il “È arrivata la crisi e siamo andati a gambe all’aria” in un: “Non abbiamo capito dove andava il mercato”, richiede autostima e fiducia in sé.

La realtà è fatta di fatica, conflitti, delusioni. Il nostro «sistema immunitario psicologico» opera per autoproteggerci, giustificando e attribuendo agli altri le colpe delle nostre sconfitte. Il rischio è quello di autosabotarci: se ci autoconvinciamo che l’avverarsi di ciò che si desidera dipende dagli altri, potremmo finire con lo smettere di provarci. E più ci asteniamo dal provarci più si inaridiscono le nostre risorse, emotive, intellettuali, persino fisiche.

Tre strategie per combattere il combattere il mindset “non dipende da me”:

  • metti in discussione il tipo di supporto che ti danno familiari e amici davanti alle sfide. Spesso le persone a noi più care sono il nostro primo “killer”, perché assumono nei nostri confronti un atteggiamento di protezione per metterci al riparo dalle delusioni. E’ importante saper riconoscere la componente emotiva che si nasconde dietro a un consiglio che vorrebbe scoraggiarci dal provare. Insomma, non prendere per oro colato ogni consiglio ricevuto da chi ci vuole bene e che, per questo, spesso non riesce ad essere razionale.
  • fai un’analisi retrospettiva dei momenti cruciali in cui, negli ambiti più diversi (famiglia, studi, lavoro, ecc.), hai preso le decisioni che ti hanno portato ad essere ciò che sei. Mettere nero su bianco i «turning point» del tuo percorso, ti aiuterà a visualizzare quante volte i tuoi successi sono “dipesi da te” e non da altri.
  • valorizza la paura, emozione che talvolta può essere un’ottima compagna di viaggio.