Investire in ETF

Spesso ne sentiamo parlare, ma cosa sono gli ETF? ETF sta per Exchange Traded Funds, quindi sono fondi o SICAV a basse commissioni di gestione e vengono negoziati in Borsa come le normali azioni. Il loro obiettivo è quello replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime. In Italia, il mercato regolamentato è gestito da Borsa Italiana e si chiama ETFplus. Gli ETF sono infatti nati negli USA all’inizio degli anni ’90, e a partire dal settembre 2002 sono entrati a far parte dei titoli a disposizione degli investitori italiani. Da quel momento questi hanno goduto di una crescita e di un successo sempre maggiore. Volumi, scambi e masse in gestione sono cresciuti, così come il sempre maggior numero di ETF portati in negoziazione nel mercato ETF plus. Gli ETF sono stati apprezzati da investitori istituzionali e retail grazie alla loro semplicità: sono infatti strumenti passivi di investimento, il cui unico obiettivo è quello di replicare la performance dell’indice benchmark a cui fanno riferimento. In questo modo infatti consentono agli investitori di esporsi al mercato di interesse (azionario, obbligazionario, di materie prime ecc) in maniera immediata, così come consentono di esporsi a diverse strategie obiettivo (strategie short e leverage, accessibili tramite gli ETF strutturati). La negoziazione in Borsa avviene in tempo reale. Infatti gli ETF possono essere acquistati e venduti come se fossero delle azioni tramite la propria banca o il proprio broker. Inoltre, molti si affidano agli EFT proprio per la loro trasparenza: replicando un indice notorio di mercato, consentono agli investitori di essere perfettamente consapevoli del profilo rischio/rendimento del proprio investimento nonché del portafoglio titoli a cui sono esposti. Il loro prezzo si aggiorna in tempo reale in funzione dell’andamento delle componenti dell’indice di riferimento e, quindi, l’investitore è costantemente a conoscenza della valorizzazione del proprio investimento in ETF, anche grazie alla pubblicazione giornaliera del valore ufficiale dell’ETF (NAV- Net Asset Value). Gli ETF sono inoltre strumenti molto flessibili: non avendo scadenze ed essendo quotati in Borsa in tempo reale consentono agli investitori di allineare in base ai propri obiettivi l’orizzonte temporale dei propri investimenti. Questi, quindi, possono avere brevissimi termini (trading intraday) o medio/lungo termine, come per gli investimenti effettuati a fini previdenziali. Sono inoltre strumenti piuttosto “democratici”: il lotto minimo di negoziazione è pari ad una sola quota/azione, quindi è possibile prendere posizione sugli indici di tutto il mondo anche per importi ridotti. Ricordiamo che gli EFT sono di gestione passiva, quindi, vengono abbattuti i costi tipici della gestione attiva (team di analisti) e quelli legati alla distribuzione, garantendo agli investitori l’accesso a mercati e a strategie di investimento altrimenti difficilmente raggiungibili con commissioni di gestione così ridotte. Oltre i costi, anche il rischio emittente viene abbattuto: gli ETF sono fondi o Sicav il cui patrimonio è ex lege di esclusiva proprietà dei possessori delle quote/azioni dell’ETF. Anche nella triste ipotesi di insolvenza delle società che si occupano della gestione, amministrazione e promozione del fondo, il patrimonio dell’ETF non verrebbe intaccato.