Gli investimenti in Borsa
Sui mercati finanziari di tutto il mondo, nell’ultimo anno si è assistito ad un fenomeno inaspettato: il ritorno dei neofiti. Investitori di tutte le età, ma soprattutto Millennials e giovani appartenenti alla Gen Z, hanno scelto di approdare o riapprodare in Borsa, con l’obiettivo di accrescere le loro risorse finanziarie. Una scelta motiva dai fatti: se guardiamo all’investimento azionario e ai listini europei, il Ftse Mib di Milano da inizio anno ha guadagnato il 9,7%, il Cac 40 di Parigi il 12,8%, il Dax di Francoforte il 10,17%. New York non è stata da meno con il Dow Jones Industrial e l’S&P500 in crescita di circa il 10% da gennaio. Ma rivolgersi ai mercati finanziari animati da ciò che, in gergo tecnico, viene definito overconfidence, o eccesso di fiducia, è un rischio. “Il peggior nemico di ogni investitore è se stesso” diceva Benjamin Graham, mentore di Warren Buffett. Essere consapevoli delle opportunità e dei rischi, è fondamentale.
Come iniziare ad investire in Borsa. “Investire è semplice, ma non è facile”, Warren Buffett.
Nessuno giocherebbe a poker in un torneo professionistico se non fosse certo della sua esperienza. Allo stesso modo, se si è neofiti dei mercati finanziari, è sempre meglio evitare operazioni ardite su mercati difficili come il Forex o con leva finanziaria (che moltiplica i guadagni ma anche le perdite). Qualsiasi investitore consapevole non metterà più del 10% del proprio capitale su un unico titolo, per non esporsi al rischio di perdere una parte importante del proprio capitale. Potrebbe essere utile investire sui mercati con piani di accumulo mirati che permettono di stabilire una cifra prefissata mensile che automaticamente viene prelevata dal proprio conto e investita, riservandosi sempre una parte di liquidità. Quando si hanno a disposizione capitali small, da poche migliaia di euro, è importante avere in portafoglio meno strumenti possibili ma che abbiano al loro interno più diversificazione possibile. I fondi e gli Etf che investono su più settori o paesi sono la soluzione migliore per avere più opportunità di diversificare il rischio.
Occhio ai costi. “Bada alle piccole spese: una piccola falla affonda una grande nave”, Benjamin Franklin.
Trent’anni fa negoziare un’azione costava lo 0,7% per transazione e non c’era un massimo per operazione. Oggi costa meno dello 0,2% e con un massimo di 20 euro per operazione, se si opera on line e si ha una buona banca. Alcune banche o broker infatti chiedono anche un costo minimo per operazione, perciò è bene informarsi sulle commissioni applicate per valutare quale sia il capitale minimo su cui abbia senso operare. In linea generale, grazie al taglio dei costi degli ultimi anni e al fatto che non esistono quasi più i lotti minimi di titoli da acquistare, è possibile comprare di un’azione o di un fondo d’investimento anche un controvalore di poche centinaia o migliaia di euro. Anche nel caso in cui si opti per i piani di accumulo, occhio ai costi annuali di gestione e di sottoscrizione dei fondi d’investimento consigliati che possono incidere notevolmente sui potenziali rendimenti.
Orizzonte temporale. “Investire è come aspettare che la vernice asciughi o l’erba cresca. Se volete emozioni, prendete 800 dollari e andate a Las Vegas”, Paul Samuelson.
Gli investimenti in azioni sono soggetti a variazioni ampie e irregolari, per questo ha senso averle in portafoglio per orizzonti temporali lunghi. Minore è l’holding maggiore è la probabilità di incorrere in fasi negative. Le correzioni fanno parte dei mercati finanziari, chi investe in Borsa deve avere l’abilità di saper mantenere i nervi tranquilli durante le fasi di turbolenza e mantenere un orizzonte temporale di almeno 24-36 mesi. In breve, se le azioni sono essenziali per costruire ricchezza, possiamo solo guardarle nel tempo per cancellare gli effetti della volatilità.
Rendimenti. “Negli investimenti, se sei bravo, hai ragione 6 volte su 10”, Peter Lynch.
Quanto si guadagna dall’investimento in Borsa? Meno di quanto pensino la maggior parte dei neofiti. I più bravi investitori al mondo hanno ottenuto in decenni rendimenti del 15-20% l’anno. Stando ai calcoli effettuati da Robeco, società di gestione patrimoniale a livello internazionale, il rendimento annuo medio si attesta al 5,49% il che significherebbe che con una buona strategia il capitale investito in azioni oggi potrebbe duplicarsi in circa 13 anni.